Integrale Superficiale
Sia f(x,y,z) una funzione continua nellaperto A sottoinsieme
dello spazio a 3 dimensioni e sia D la superficie regolare (dove per regolare si intende
che la superficie sia dotata in ogni punto di un piano tangente che varia con continuit�)
definita dalle
seguenti equazioni parametriche:
supponiamo inoltre di
attribuire una pagina positiva alla nostra superficie mediante lorientazione della
normale uscente . Alla superficie
regolare si pu� associare la matrice Jacobiana
dove indichiamo con L,M,N i minori complementari di ordine 2 di questa matrice dove si definisce integrale superficiale di f(x,y,z) esteso alla pagina positiva della superficie D , lespressione
dipendente dallorientazione di
D.Se la superficie non � orientata esplicitamente , si assume
Siano f(x,y,z)
una funzione continua e una superficie S il cui piano
tangente varia con continuit�.
Lintegrale di superficie
di prima specie rappresenta il limite della somma integrale
dove � larea dello i-esimo elemento della superficie S e il
punto appartiene a questo elemento; inoltre, il diametro
massimo degli elementi della decomposizione di questa superficie tende a zero.
Il valore di questo integrale non
dipende dalla scelta del lato della superficie S sulla quale si effettua
lintegrazione.
Se la proiezione sul piano XOY della superficie S � univoca, se
cio� ogni retta parallela allasse OZ interseca la superficie S soltanto in un
punto, allora lintegrale di superficie di prima specie corrispondente pu� essere
calcolato con la seguente formula
Se P=P(x,y,z), Q=Q(x,y,z), R=R(x,y,z) sono funzioni continue e se � la faccia della superficie S, a piano tangente variabile con continuit�, definita dalla direzione della normale n, allora lintegrale di superficie di seconda specie corrispondente si esprime nel modo seguente:
Passando allaltra faccia della superficie, questo integrale cambia di segno.
Se la superficie S � data in
forma implicita F(x,y,z)=0, i coseni direttori della normale a questa superficie sono
definiti dalle formule dove
e la scelta del segno davanti al
radicale deve concordare con la faccia della superficie S.
Se le funzioni P=P(x,y,z), Q=Q(x,y,z), R=R(x,y,z) sono derivabili con derivate continue e se C � un contorno chiuso che limita una superficie S a due facce, si ha la formula di Stokes
dove compaiono i coseni direttori
della normale alla superficie S ed, inoltre, il verso della normale � definito in maniera
tale che la normale percorra il contorno C in senso antiorario (in un sistema di
coordinate destrorso).