Integrazione Multipla



 

Integrali doppi

  Una completa e approfondita trattazione dell`integrazione multipla e` stata affrontata durante il corso di Analisi Matematica 2,per cui il nostro interesse in questo ambito si incentrera` piuttosto su come affrontare tali integrali attraverso l`aiuto di programmi e procedure che possano semplificare o meglio risolvere i tanti problemi di calcolo caratterizzanti l`integrazione multipla.
  Riteniamo comunque utile un breve riepilogo teorico sugli integrali doppi e tripli.
 
 
 

Definizione di integrale doppio su dominio normale T

  Sia f(x,y) una funzione positiva e continua su dominio normale T allora il teorema della misurabilita` permette di asserire che il sottografico della funzione f(x,y) e` misurabile in T.
  Per cui si definisce integrale doppio di funzione positiva la misura del suo sottografico

T e` detto dominio base di integrazione e dxdy elemento di misura.
  Si definisce integrale doppio di funzione qualunque la differenza dell`integrale doppio delle due funzioni positive cosi` definite: ponendo dunque: =.

  L`integrale doppio cosi` definito e` additivo,lineare e monotono rispetto l`inclusione.
  Dal teorema sulla monotonia ricaviamo due corollari molto importanti:

il primo teorema della mediaper cui,se f(x,y) e` continua nel dominio normale T dove ammette il minimo assoluto m ed il massimo assoluto M allora si ha:

il secondo teorema della media per cui se f(x,y) e` continua nel dominio normale T esiste in T un puntoove risulti




Calcolo dell`integrale doppio

  Sia f(x,y) una funzione continua nel dominio T normale rispetto l`asse x,definito da
T=con  funzioni continue in
[a,b] e tra loro uguali al piu` nei punti estremi degli intervalli.
  Per il calcolo di siffatto integrale esiste allora il seguente teorema definito come formula di riduzione:

Importantissima perche` permette di ridurre il calcolo dell`integrale doppio a quello di due semplici integrali in successione.Ovviamente se il dominio e` normale rispetto l`asse y sussiste l`analoga forma di riduzione .

Particolarita`:

--funzione pari su dominio pari:consideriamo f(x,y) una funzione ad esempio simmetrica rispetto all`asse y su dominio parimenti simmetrico rispetto l`asse y.In queste condizioni scriveremo:

intendendo con Q la esatta meta` del dominio T e cioe` quella posizionata nel semipiano positivo delle x.

--funzione dispari su dominio pari:in questo caso pur essendo il dominio sempre simmetrico rispetto all`asse y,la funzione e` simmetrica rispetto l`origine.In queste condizioni l`integrale e`nullo.Infatti definito T come la somma di Q+q con Q il dominio posto nel semipiano positivo delle x e con q quello nel semipiano negativo scriveremo:




Cambiamento delle variabili negli integrali doppi

--Caso generale:
Sia assegnato il cambiamento di variabili rappresentato dall`applicazione regolare

soddisfacente dunque alle condizioni:

a)vi e` corrispondenza biunivoca tra le coppie (x,y) e (u,v) e al variare (x,y) in T variano (u,v) descrivendo un dominio D nel piano u,v;

b)le equazioni x(u,v),y(u,v) sono di classe 

c)lo Jacobiano J(u,v) ha rango massimo ovvero detto:

si abbia

  In queste condizioni sussiste dunque il seguente teorema sul cambiamento delle coordinate negli integrali doppi:

  Teorema:assegnata la funzione f(x,y)sotto le ipotesi poste si ha la seguente formula di risoluzione:

Spiegazione della formula:

1)esprimere x,y tramite le nuove variabili 

2)determinare il nuovo dominio D 

3)esprimere l`elemento d`area in funzione delle nuove variabili




Caso delle coordinate polari:

  Un caso particolare puo` essere quello delle coordinate polari.Il cambiamento in coordinate polari oltre che facilmente ricavabile dalle formule generali e` particolarmente utilizzato soprattutto nel caso di simmetrie circolari;ecco dunque spiegato l`interesse per tale trattazione.

  Ricordando che un punto P puo` essere individuato sul piano x,y oltre che dalle coordinate x e y anche dalla distanza del punto dall`origine,raggio,e dall`angolo che lo stesso forma con l`asse x (anomalia) scriviamo le gia` note relazioni:

con la formula interessante 

  Una considerazione importante riguarda l`elemento di misura:

;

  infatti attraverso semplici calcoli e sfruttando la formula su scritta:
 

Esercizio


 

Integrali tripli

  Esteso in maniera gia` nota il concetto di dominio normale alle tre dimensioni passiamo a definire l`integrale triplo ed a riassumerne brevemente le caratteristiche.

Definizione di integrale triplo

  Se T e` un dominio normale di ed f(x,y,z) e` una funzione continua e derivabile si definisce integrale triplo di f(x,y,z) esteso al dominio T:

il numero e cioe` l`estremo superiore della Griglia coordinata G costruita all`interno di T e delle costanti  minoranti f(x,y,z) in Ri del prodotto della misura di ciascun intervallo rettangolare  per la costante .
  Sussiste dunque il seguente teorema sulla misurabilita` delle funzioni continue:nelle ipotesi fatte ,

dove maggiora f(x,y,z) in .
  L`integrale triplo cosi` definito e` ancora lineare,additivo ,monotono rispetto l`inclusione.
 
 
 

Formula di risoluzione per l`integrale triplo

  Per l`integrale triplo abbiamo due possibili diversi tipi di risoluzioni;una detta per spighe,l`altra detta per fogli:

risoluzione per spighe: risoluzione per fogli:




Passaggio alle coordinate polari (sferiche)

  Gia` ci e` noto che un punto P nello spazio deve essere individuato da tre coordinate che possono essere i seguenti:
-il raggio vettore  .>0;

-la latitudine  con 

-la colatitudine  con 

Le relazioni che legano le coordinate cartesiane a quelle polari sono:

con la sempre importante relazione 

  L`elemento di volume si ricava dalla matrice J oppure da considerazioni geometriche che danno in definitiva :
dxdydz=
 

Esercizio


 

Applicazioni

  Sono numerosissime le applicazioni con gli integrali multipli:

-volumi di solidi di rotazione;

-area di superfici di rotazione;

-momenti di inerzia;

-centri di massa(baricentri);

Noi affronteremo il calcolo dei centri di massa e dei momenti di inerzia le applicazioni di gran lunga piu` intressanti e che piu` si riallacciano a problemi fisici ed ingegneristici.
 
 
 

Momenti di inerzia

-Caso di un sistema continuo di punti.

  E` assegnato il dominio D con P suo punto generico.Su D e` definita la funzione 
In modo tale cheindichi la massa in un dominio infinitesimo di D.Fissata la retta
D(P,r) la distanza P da essa si definisce Momento assiale del sistema l`integrale:

mentre l`espressione: e` definita come Momento d`ordine h.

  Ovviamente a seconda del dominio D avremo diversi tipi di integrali che risolvono il momento:

-integrale ordinario se D e` un segmento rettilineo;

-integrale doppio o triplo se D e` rispettivamente una superficie piana o un corpo solido;

-integrale curvilineo se D e` un fili sghembo;

-integrale superficiale se D e` una superficie gobba nello spazio.

  Con le stesse premesse, si parla anche di Momento polare d`ordine h rispetto al polo C se,fissato il punto C ed indicata con d(P,C) la distanza di P da esso si scrive l`integrale:

  Se h=2 si parlera `semplicemente di Momento polare rispetto al polo C.
 
 
 

Centri di massa

-Caso di un sistema continuo di punti.

  Nelle stesse condizioni di prima(assegnato un dominio D ,definita la funzione tale che ecc…)si definisce centro di massa o baricentro del dominio D con densita`il punto le cui coordinate sono :

.

  Gli integrali di queste formule vanno intesi con l`avvertenza di prima: a seconda del dominio D quell`integrale puo` essere un integrale ordinario,o doppio o triplo od ancora superficiale o curvilineo.

  Per il calcolo del centro di massa vale anche la proprieta` additiva per cui noti i centri di massa di piu` corpi,sara` noto anche quello del corpo risultante dall`assemblaggio dei medesimi.

  Anche i teoremi di Guldino costituiscono un`altra interessante applicazione dei baricentri al caso di una lamina piana e di una curva piana.(Per una piu` approfondita analisi di essi si rimanda al manuale di Analisi Matematica 2).
 

Esercizio


 

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