Sistemi Di Equazioni Lineari
 
 

Teorema di Rouche-Capelli

  Supponiamo di assegnare il seguente sistema di m equazioni lineari in n incognite con coefficienti e termini noti appartenenti al campo K

  Indichiamo con A e B nell’ordine le seguenti matrici

indicati inoltre con 
  I vettori colonna di A e con b il vettore colonna di B , poich� il sistema precedentemente scritto pu� essere scritto nella forma

  Esso pu� essere rappresentato in modo pi� espressivo mediante la seguente equazione vettoriale :

  Da quest’ultima equazione si rivela subito che la ricerca delle soluzioni del sistema equivale alla ricerca di tutte le possibili rappresentazioni del vettore b rispetto ai vettori:

e , inoltre , precisa che , se esiste una soluzione del sistema , ossia se il sistema � compatibile , il
vettore b appartiene al sottospazio di  generato dai vettori colonna della matrice A ,per cui il numero dei vettori colonna linearmente indipendenti della matrice B coincide con quello dei vettori colonna linearmente indipendenti di A , cio� il rango di B � uguale a quello di A.
  In breve questo risultato pu� essere enunciato nella forma seguente : se il sistema � compatibile , le matrici A e B hanno lo stesso rango .
  Inversamente , se A e B hanno lo stesso rango r , supponiamo che

  Siano i vettori colonna linearmente indipendenti di A ; in caso contrario basta riordinare le incognite del sistema . In queste condizioni risulta

  Altrimenti il rango di B � r+1 . Pertanto b si rappresenta in modo unico come combinazione lineare dei vettori

  Si chiama Rango di una matrice A il numero dei vettori riga di A linearmente indipendenti , oppure il numero dei vettori colonna di A linearmente indipendenti , o anche l’ordine massimo delle matrici quadrate regolari estraibili da A.
  Una propriet� caratteristica di un Automorfismo di uno spazio vettoriale di dimensione finita n � la seguente:
  Un automorfismo F di uno spazio vettoriale V di dimensione finita n trasforma ogni sottospazio di V in un sottospazio di V della stessa dimensione .

  Sia S un sottospazio proprio di V di dimensione s < n . Per il teorema che afferma: Se

� una base di uno spazio vettoriale V e

� un insieme di r vettori linearmente indipendenti di V , risulta r <= n .

  Possiamo supporre che i primi s vettori di una base di V siano i vettori di una base di S .
  Poich� , come sappiamo , F trasforma i vettori della base di V in vettori linearmente indipendenti , vuol dire che F trasforma i vettori della base di S in s vettori linearmente indipendenti , per cui l’immagine di S in F � un sottospazio di V di dimensione s.
  Da questo teorema consegue che un automorfismo F di uno spazio vettoriale V, essendo una biezione , induce una biezione anche in ciascun insieme costituito da tutti i sottospazi di V aventi la stessa dimensione.   Pertanto ci pu� essere qualche sottospazio di V , al quale F associ lo stesso sottospazio ; Un siffatto sottospazio � detto unito in F . In ogni automorfismo di V esistono sempre almeno 2 sottospazi uniti e precisamente il sottospazio improprio costituito dal vettore [0] e il sottospazio pure improprio coincidente con V . Vediamo ora se esistono rette vettoriali di  unite in F , cio� rette vettoriali di  che corrispondono ciascuna a se stessa . Per determinare una retta vettoriale siffatta , se esiste , occorre determinare un vettore non nullo v di 
il quale sia trasformato da F in un vettore di <v> e quindi in un vettore del tipo kv con . Un tale vettore se esiste , � chiamato Autovettore (o vettore proprio o vettore caratteristico) di F e il corrispondente numero reale K � chiamato Autovalore (o valore proprio oppure valore caratteristico ) di F . In base a quanto detto possiamo dare la seguente definizione:

  Dato un h-spazio vettoriale , indichiamolo con V, e sia F un automorfismo ; Un vettore  si dice Autovettore di F se v � diverso da zero ed esiste uno scalare k appartenente a h tale che F(v)=kv . K � l’autovalore di f relativo all’autovettore v. Il sottoinsieme di h costituito dagli autovalori di F � lo spettro di F .
  Per cui risultano determinate le incognite

  Ponendo poi

  Si ha una soluzione del sistema che risulta cos� compatibile .

  Possono assumere valori a piacere , si hanno in corrispondenza dei valori ben determinati per

  Ne segue che il sistema non ha una soluzione unica.
  Pertanto affinch� il sistema abbia un’unica soluzione , occorre che sia r:=n
  I risultati ottenuti sono riassunti dal T. Di Rouch�-Capelli , il cui enunciato completo � il seguente:

  Condizione necessaria e sufficiente affinch� un sistema di m equazioni lineari in n incognite sia compatibile � che il rango della matrice A dei coefficienti delle incognite sia uguale al rango della matrice completa B del sistema .

  Ricordiamo che noi per determinare le soluzioni del sistema usiamo il metodo di Gauss-Jordan .
  Per evidenziare l’importanza di tale teorema diamo ora alcuni esempi della sua applicazione alla discussione dei sistemi di equazioni lineari che poi riproporremo al computer per mezzo del programma Maple V Release 5.
 

eqns:={-x+3*y-5*z=12,y+3*z=3,x-4*y+5*z=-5};

eqns := {-x + 3 y - 5 z = 12, y + 3 z = 3, x - 4 y + 5 z = -5}

with(plots):

implicitplot3d(eqns,x=-5..5,y=-5..5,z=-5..5);


> A:=matrix(3,3,[-1,3,-5,0,1,3,1,-4,5]);

[-1 3 -5]

A := [ 0 1 3]

[ 1 -4 5]

> B:=matrix(3,4,[-1,3,-5,12,0,1,3,3,1,-4,5,-5]);
 

[-1 3 -5 12]

B := [ 0 1 3 3 ]

[ 1 -4 5 -5 ]

> rank(A);

3

> rank(B);

3

eqns:={-4*x+15*z=2,x+y+5*z=0,2*x-y+z=-2};

eqns := {-4 x + 15 z = 2, x + y + 5 z = 0, 2 x - y + z = -2}

with(plots):


implicitplot3d(eqns,x=-5..5,y=-5..5,z=-5..5);

with(linalg):

A:=matrix(3,3,[-4,0,15,1,1,5,2,-1,1]);

[-4 0 15]

A := [ 1 1 5 ]

[ 2 -1 1 ]

> B:=matrix(3,4,[-4,0,15,2,1,1,5,0,2,-1,1,-2]);

[-4 0 15 2 ]

B := [ 1 1 5 0]

[ 2 -1 1 -2]

> rank(A);

3

> rank(B);

3

Esercizio

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